Crescere in armonia significa per noi crescere nella libertà e nella responsabilità:

la libertà ci apre al mondo, la responsabilità apre il mondo.

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LA COSTRUZIONE DEL RAPPORTO D’AMORE
10 PENSIERI SUL VIVERE IN COPPIA


Marco Maio – Alessandra Penzo




1.    Amare sempre

Le nozze non sono l’approdo dell’amore ma il porto da cui parte l’amore, perché l’amore vero cresce poco a poco, a colpi di crisi e di impegno, oltre che di gioie inattese e di sentimenti inspiegabili. L’amore “per sempre” è amare sempre, nel dispiegarsi degli amanti che cambiano nel tempo.
L’amore come pura emozione fine a se stessa non è destinato a durare perché diventa dipendenza: alla prima frustrazione che l’altro ci provoca, noi rimaniamo delusi profondamente e ci allontaniamo. L’innamoramento deve maturare nell’amore e nell’amare sempre. L’innamoramento è il battito del cuore, l’esaltazione. L’amore è impegno, oltre che passione e intimità. Nell’innamoramento c’è il donarsi totalmente, ma per il bisogno emotivo di essere amati. Nell’amore vero c’è invece l’accogliere l’altro totalmente, volere il suo bene e costruire qualcosa di nuovo insieme, dentro di sé e con l’altro.
In un certo senso possiamo dire che gli innamoramenti sono tutti più o meno uguali, ma le storie d’amore sono tutte diverse.
I media ci propongono una visione dell’amore consumistica, come qualcosa che si possiede piuttosto che qualcosa che si costruisce, ci propone l’avere un partner piuttosto che essere, sentirsi e crescere in una relazione.
Provate a chiedervi ogni mattina il motivo del vostro stare insieme… che può cambiare, approfondirsi, nel corso della vostra storia…
“Innamorarsi è guardarsi negli occhi. Amare è guardare insieme nella stessa direzione” (Antoine de Saint-Exupéry)

2. Essere fedeli alla coppia

La coppia quando cresce nell’amore cresce in una progettualità, in una intesa reciproca, costruisce dei propri valori di riferimento, dei propri desideri, ambizioni, fantasie, sogni. È importante saper sognare!
Giurarsi fedeltà è giurare fedeltà alla relazione viva che si sta costruendo, all’impegno che i due coniugi decidono di giocarsi. La parola “coniuge” significa proprio “con/sotto lo stesso giogo”, portare avanti un lavoro comune, una volontà rafforzata dall’essere uniti.
“So che hai avuto degli amanti - bisogna pur passare il tempo- bisogna pur che il corpo esulti - ma c'é voluto del talento- per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti” (La chanson des vieux amants).
Non importa se i due coniugi avranno velocità diverse nella loro crescita, difficoltà a comprendersi o momenti di forte conflittualità: l’importante sarà mantenere salda questa fiducia nel lavoro comune, al di là di chi da di più e chi meno.
Non vergognatevi di mostrare il vostro lato più infantile e spontaneo: questo dà la misura di quanto potete affidarvi l’una all’altro.


3. Saper dire di no rimanendo insieme

C’è una profonda differenza tra un rifiuto che intende solamente stabilire dei confini, necessari in ogni rapporto, da un altro tipo di rifiuto, quello che, attraverso la delimitazione dei confini, vuole escludere gli altri dalla propria vita. Il primo è un dire no nell’amore, il secondo è un dire no all’amore.
“Due esseri diventano uno e tuttavia restano due” (E. Fromm).
Dobbiamo imparare a dire no nell’amore, altrimenti si riduce il proprio rapporto a un “matrimonio assistenziale”: non si litiga mai, non si frequentano più le vecchie amicizie per non sconfermare la coppia, ci si rifugia nell’altro, ecc.. Dire di no nell’amore è dire: “Io non sono Tu”, è crescere e aumentare la propria capacità di amare l’altro come persona completa.
Se non si impara a dire di no nell’amore alla lunga cresce il rancore, il senso di solitudine e l’aggressività perché si ha la sensazione di non sapere più scegliere cosa si vuole.
In coppia si trova il proprio elemento dialettico, l’antitesi, colui che ci contrasta e che ci porta a vedere cose diverse, che ci irrita ma ci fa crescere, scoprire lati diversi, divertire, appassionare…
È importante non avere paura di litigare: i rapporti finiscono più perché ci si annoia che per i conflitti. Esprimete i vostri bisogni personali, non pretendete di avere ragione, ma spiegate il vostro punto di vista e cercate di capire la posizione dell’altro. Accogliete anche i vostri impulsi distruttivi, fanno parte di voi e devono avere spazio anch’essi, nell’amore.
“La costruzione di un amore - spezza le vene delle mani – mescola il sangue col sudore - se te ne rimane” (I. Fossati)

4. Crescere come persone

L’amore fa sempre paura perché amare è perdersi, per ritrovarsi cambiati, è dare senza la sicurezza di ricevere in cambio.
La condizione essenziale per  vivere la relazione d’amore superando queste paure è percepirsi provvisti di un'identità personale solida e ben definita, una sicurezza affettiva che consente di entrare in relazione con l'altro senza smarrirsi. In questo senso, autonomia individuale e capacità di amare sono associate e quindi, tanto più una persona ha raggiunto la propria autonomia ed è consapevole di se stessa, tanto più è capace di entrare in intimità con l'altro rispettandone l'unicità.
Siamo persone prima di essere marito o moglie, persone con limiti personali. Quelli che possono sembrare “problemi di coppia” sono spesso problemi delle singole persone, che devono essere affrontati individualmente, magari anche con l’aiuto del partner, senza che però diventi il nostro psicoterapeuta.
È importante confrontarsi con persone più esperte, leggere libri sull’argomento, affrontare i problemi, anche con autoironia. L’ironia permette di vedere le cose sotto una nuova luce, con un certo distacco e con più leggerezza.

5. Aprire la coppia

La coppia non può e non deve bastare a se stessa. Nella coppia che si chiude ai rapporti con gli altri, il partner diventa totalizzante e alla lunga frustrante perché non può soddisfare ogni bisogno, e finisce per diventare il capro espiatorio di ogni male. Il matrimonio non è la comunione di due “io” ma di due “tu”. È da questi due tu che ci si allarga al noi, al noi della coppia, della famiglia, della società, del mondo.
La cerchia di amici è importante anche perché permette di comunicare qualcosa di sé al coniuge, cosa che non sarebbe possibile comunicare nell’esclusività di un rapporto a due. Alla cerchia di amici dovrebbero appartenere anche persone problematiche e stravaganti, dopotutto anche la nostra personalità ha lati problematici e stravaganti, attraverso i quali vogliamo metterci in rapporto l’uno con l’altro.
Allo stesso modo, gli interrogativi sulle questioni sociali e politiche non dovrebbero essere tenute fuori dal rapporto di coppia. La coppia deve essere un terreno di confronti, di sperimentazioni di sé, di apertura alle domande individuali e sociali, non un “egoismo a due”.
È fondamentale impegnarsi in un progetto di coppia insieme agli amici, ai colleghi, ai soci della vostra associazione. Ricordatevi che oltre alla coppia c’è il resto del mondo!

6. Ricoprire tanti ruoli

Nel corso della vita di coppia un coniuge ricopre per l’altro molti ruoli diversi: quello di genitore, di amico, di nemico, di fratello, di insegnante, di figlio, ecc.. Ricoprire tanti ruoli diversi è segno di una ricca vita di relazione, non vanno giudicati. I rapporti che durano sono quelli in cui i due coniugi non subiscono sempre gli stessi ruoli, ma giocano parti differenti in momenti differenti.


7. Crescere nell’erotismo

Come si cresce nel dialogo, nella responsabilità, nell’amicizia, ecc., è fondamentale in coppia crescere anche nell’erotismo.
L’erotismo non è un automatismo connesso alla funzione biologica del corpo, ma è la forza del desiderio che collega un essere all’altro e il risultato è la trasformazione della propria percezione del mondo, che diventa soggettiva, affettiva, non più oggettiva e neutra. Con l’erotismo il toccare diventa un accarezzare, un sentire profondamente; il vedere diventa un guardare con la forza dello sguardo; l’udire diventa un ascoltare profondo.
L’erotismo, la sessualità non è carne ma desiderio, sottolinea J.P. Sartre, perché solo desiderando l’altro e sentendomi attraversato dal desiderio altrui mi scopro come essere sessuato.
La sessualità è sempre turbamento: il turbamento della passione non è il risultato del disordine delle passioni stesse, ma è la sensazione che l’altro può disporre di me, che non ho il pieno controllo di me perché il mio desiderio mi trascende. Ma è proprio in questo trascendere che posso ritrovare la mia vera identità, con l’altro.
L’erotismo e la sessualità crescono nella vita di coppia, ma possono avere anche ritmo e velocità diverse nei due partner.
La sessualità ha una propria crescita, non ci sono età, dipende dalla propria storia personale, dai condizionamenti ricevuti: c’è chi è più disinibito da giovane chi da più maturo; anche le esigenze possono cambiare: possono aumentare, diminuire. Ci possono essere ragioni di conflitto su questi bisogni: l’importante è non giudicare e non giudicarsi, ma affrontare con il dialogo, accettare anche dei periodi difficili, insieme.
Ci si può infatuare di altri o esserne affascinati: può essere normale; occorre capire cosa ci sta mancando di noi e dell’altro, quali parti di noi vogliono esprimersi ma non riescono a farlo. Affrontate le cose con fiducia, senza rinunciare all’eros come forza vitale che, ricordiamoci, si esprime in tanti modi non solo nella sessualità, ma nel desiderio, nella passione, nella sensualità.

8. Essere complici

Essere complici vuol dire creare delle proprie consuetudini quotidiane e vederle con intima ironia, condividere segreti di coppia, lottare per stare insieme nonostante le critiche che possono arrivare dagli altri, far capire agli altri il valore del proprio stare insieme. Fare cose insieme, leggere insieme, condividere film, progetti, desideri, sensibilità, senza aspettarsi però che l’altro capisca, confermi, accetti tutto senza critiche. Darsi del tempo ma creare questo sottofondo di complicità che non significa un pensiero comune da condividere, ma innanzitutto la condivisione di una intimità, un rapporto io-tu molto profondo dove il tu è qualcosa di infinitamente distante ma allo stesso tempo di molto vicino, l’origine segreta della mia stessa identità.
“E ti vengo a cercare - con la scusa di doverti parlare - perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici” (Franco Battiato).

9. Desiderare che l’altro diventi se stesso

Desiderare che l’altro diventi se stesso significa non piegare l’altro ai propri desideri anche se questo può andare contro ai propri interessi egoistici.
Vuol dire anche impegnarsi verso l’altro, rispettarlo e aiutarlo a valorizzarsi.
Ad es. in ambito professionale l’impegno per il proprio partner si estrinseca con la disponibilità a cercare insieme occasioni e opportunità che favoriscano il suo successo in ambito lavorativo, magari attraverso una più efficace strategia di valorizzazione delle sue risorse personali, che abbia anche lo scopo di migliorare la sua autostima.

10. Rinunciare ai modelli di coppia preconfezionati

Ogni coppia deve essere originale, unica, al di là dei giudizi e dell’immagine culturale della coppia modello. Ogni coppia deve trovare la propria strada. La coppia da Mulino Bianco o da Barilla, o da telefilm, possono ispirarci, farci sognare, ma non possono essere un riferimento assoluto, il sogno deve essere il nostro sogno, vissuto a modo nostro, con nostre immagini di bellezza e di armonia.
Bisogna darsi delle priorità, non può essere tutto prioritario, è impossibile: in alcuni periodi ci si dedicherà di più ad una cosa, in altri periodi di più ad altre. E si trascureranno alcune cose, è normale; la coppia da TV, invece, non trascura nulla. L’importante è essere disposti a rinunciare a qualcosa, con fiducia, nel progetto di relazione che si sta vivendo.
È fondamentale costruire la propria storia, trovare il proprio modo di essere coppia e di amare, costruire le proprie regole e mettere in discussione le regole dettate dall’esterno…tutte, anche quelle espresse in questi 10 pensieri.




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