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LA COMUNICAZIONE CON IL NEONATO: SPUNTI PER INIZIARE…
Marco Maio – Alessandra Penzo


La comunicazione con il figlio dentro la pancia

La scienza ha ormai riconosciuto al bimbo prenatale competenze che finalmente lo dotano di un'esistenza non solo fisica, corporea ma anche di una psiche, definendolo un essere capace di vedere, sentire, comunicare; in pratica riconoscendogli la capacità di relazionarsi con il mondo esterno.

Il primo passo nella comunicazione con il nascituro è imparare ad ascoltarlo, da subito, quando è ancora in pancia.

Il bimbo si ascolta "emotivamente", ci si mette nei suoi panni; la comunicazione col bimbo prenatale è innanzitutto rispetto dei tempi e delle modalità di risposta di una personalità in formazione, che ha già le sue caratteristiche: preferisce alcune cose, è insofferente con altre. Bisognerà che il piccolo si senta accettato, senza riserve, "così com'è"; sarà necessario chiedere il permesso ("Ti va?") prima di entrare in relazione con lui e attendere che questo permesso ci venga accordato ("uno spazio silenzioso, accogliente in cui egli ci ascolta").

La "comunicazione prenatale è basata sulla voce, sui suoni, sul movimento e sulla tattilità ma soprattutto sull'apprendimento di una gestione consapevole delle nostre trasmissioni psichiche nei confronti del bambino" (G. A. Ferrari).
Per trasmissione psichica si intende qualcosa di molto semplice in realtà: è il modo di concepirlo dentro la nostra mente, prima ancora che nel corpo. Quali sono i nomignoli che gli diamo? Come ce lo immaginiamo? Cosa desideriamo per lui/lei? Quanto lo stiamo ascoltando? Che tipo di comunicazione profonda c’è con lui/lei?
Questa comunicazione è spesso inconscia, cioè non sotto la nostra attenzione cosciente. Un giorno ci sentiamo bene, un giorno male…ma quante volte sappiamo esattamente perché ci sentiamo in quel modo?
Nei sogni, spesso, compaiono le immagini di questa comunicazione profonda con il bambino. Lo si vede già grande, ci parla, lo coccoliamo…

Fino al quarto mese compiuto della gestazione il rapporto con il nascituro è prevalentemente interiore ed avviene attraverso canali psichici di mamma e bambino poi le risposte diverranno avvertibili anche fisicamente dalla madre la quale pian piano imparerà a decifrarle. A sua volta si potranno rimandare al bimbo segnali tattili e sonori che arricchiranno il legame bimbo-genitori.

Il bimbo prenatale è continuamente stimolato da suoni, rumori, voci, odori provenienti dalla cavità endouterina o dall'ambiente esterno. Il liquido amniotico e la placenta sono i primi trasmettitori e conduttori delle stimolazioni percepite dal feto (Nathanielsz). Il bimbo nella pancia è quindi dotato della capacità di ricevere stimoli e di entrare in contatto con il mondo; questi stimoli determinano la crescita neurofunzionale, cerebrale e motoria del feto. La respirazione veloce, che si ha quando la madre fuma, è considerata come uno sforzo da parte del feto per procurarsi sufficiente ossigeno. Questi fatti mostrano che la respirazione è uno dei primi comportamenti ad essere influenzati dallo stile di vita e dal grado di cultura della madre.

Il rumore principale percepito in ambiente uterino, quello del battito cardiaco della madre, nei mesi in cui è podalico le orecchie sono a diretto contatto col muscolo cardiaco materno, nei mesi in cui è in posizione cefalica avverte la pulsazione dell'arteria cardiaca uterina; sempre comunque il bimbo è avvolto dalla vibrazione del liquido amniotico prodotta dal pulsare cardiaco materno. È probabile che il feto prediliga alcune musiche piuttosto che altre e che si muova in modo diverso a seconda delle sue preferenze.
Diversi studi hanno dimostrato che il feto 'memorizza' il ritmo cardiaco materno: se registrato e riproposto dopo la nascita, ha una funzione rilassante.

Molti studi hanno dimostrato come l'ascolto prenatale di Mozart e di altri compositori barocchi potesse essere associato ad un incremento delle competenze spazio-temporali nel corso della vita. Un'altra ricerca ha dimostrato che la musica classica, in particolare i movimenti lenti delle composizioni barocche o in stile barocco con la ricchezza melodica che le contraddistingue e il loro ritmo di 55-70 battiti al minuto, sposta il cervello da uno stato b di iperattività ad uno stato a di vigilanza e rilassamento. La musica classica stimola il rilascio di endorfine e riduce il livello degli ormoni dello stress nel sangue, dando beneficio sia alla madre che al bambino.

I bambini esposti alla musica in utero manifestano inoltre capacità linguistiche superiori. Questi bambini mostrano comportamenti molto attenti, imitano con accuratezza i suoni degli adulti e strutturano la vocalizzazione prima rispetto al gruppo di controllo.

Suoni, ritmi ed altre forme di stimolazione agiscono nella formazione del feto anche nel senso fisico della parola. Alcuni esperimenti hanno dimostrato che topi femmine gravide alloggiate in un ambiente più vario e ricco producevano una prole dotata di cervelli di maggiori dimensioni.

Insomma, l’ambiente del feto è importante per garantire una crescita armoniosa. Suoni, carezze, profumi, colori, devono prima di tutto piacere alla mamma…solo così può trasferirli “psichicamente” al figlio.

Si possono invitare le madri in gravidanza a vestire e tappezzare le pareti di casa con colori chiari, vivi e luminosi perché questi colori hanno effetto benefico sulla crescita delle cellule e sugli organi del nascituro. I colori hanno infatti precisi significati: i loro effetti sulla persona sono stati studiati scientificamente dallo psicologo Max Luscher.

Rosso: rappresenta tutto ciò che concerne la vita e la sua affermazione attraverso l'azione, la lotta, ecc. È anche in relazione con l'autorità e la volontà. Inoltre rappresenta l'amore per gli esseri viventi. Interessa la muscolatura striata e volontaria e gli organi della riproduzione;
Arancione: colore dell'estroversione sentimentale, della nobiltà, della santità, della purezza e dell'unità della vita. Sviluppa il desiderio di perfezione, di benessere e di salute. È in relazione con il sistema circolatorio;
Giallo: colore del sole e dell'oro. Simboleggia la luce, la gioia, l'ottimismo, la chiarezza, il cambiamento e l'energia;
Verde: colore della crescita, dello sviluppo e dell'evoluzione. Il verde dona equilibrio e stabilità, però al tempo stesso è il colore della speranza e della ricchezza. Corrisponde all'apparato digerente e alla muscolatura liscia;
Blu: colore della verità, della fede e della religiosità. Dona armonia, pace e serenità. Lo potremmo definire il colore dell'affettività, della tenerezza e della musicalità. Il suo organo è la pelle e influenza il sistema respiratorio;
Indaco: colore della forza interiore, della dignità, della regalità e della giustizia. Porta verso il mondo delle astrazioni e delle cause: agisce sul sistema osseo;
Viola: è il colore mistico, della creatività, della fantasia e della sensibilità. Rappresenta il coraggio, il sacrificio e la spiritualità. Il viola è in relazione con il sistema endocrino;
Bianco: espressione del dissolversi, della fuga e della liberazione. Rappresenta la libertà assoluta, aperta a tutte le possibilità. È il riflesso dell'Assoluto. Manifesta anche la purezza e l'inizio di ogni cosa.

Gli studi scientifici citati sono ripresi dall'articolo "Suoni, colori, odori... l'universo del bimbo prenatale" http://www.gravidanzaonline.it/news/1144.html


La comunicazione con il neonato

I bambini sono in grado di percepire fin dai primi mesi di vita gli aspetti emotivi della comunicazione, essi interagiscono in diversi modi e secondo alcuni studi la prima forma di interazione dei neonati avviene attraverso lo sguardo. Gli occhi della madre sono lo specchio nel quale l’anima del bambino si riflette. Se gli occhi lo guardano con amore lui si sentirà amato, protetto, al sicuro. Lo sguardo è un contatto attraverso gli occhi, una carezza continua che si fa al neonato anche quando è distante. La dimensione della continuità del contatto è fondamentale, perché un’interruzione significa una interruzione della comunicazione e una interruzione della comunicazione significa una interruzione del senso di sé, dell’identità che si sta costruendo attraverso gli scambi sociali.

Gli studi hanno mostrato che i bambini reagiscono al volto inespressivo della madre con un aumento dell'emozionalità negativa e una riduzione del coinvolgimento sociale positivo.

Oltre allo sguardo vi è una poi una comunicazione mediata dagli odori molto profonda. I neonati sanno riconoscere etologicamente la loro mamma anche solo dall’odore.
Per questo è importante che la madre sappia farsi riconoscere dal proprio figlio: attenzione a non esagerare, quindi, con i profumi industriali o con l’eccessiva igiene…

La comunicazione tattile è anch’essa importante, anzi la più importante di tutti. Tenere il bambino in braccio è vitale per la sua crescita: le osservazioni di psicologia infantile hanno evidenziato che un bambino se viene tenuto in braccio soltanto raramente, nonostante lo si alimenti regolarmente può non crescere e ammalarsi. Il contatto fisico è il nutrimento principale. Carezze, massaggi, o il semplice tenerlo stretti facendolo sentire tutt’uno con il proprio abbraccio, sono l’alimento di gran lunga migliore per crescere bene.
A questo proposito è molto utile portare il bambino nella fascia, come le donne africane o sudamericane. La fascia permette di far sentire il neonato completamente a contatto con la mamma (o il papà…se si cimenta!). La fascia è meglio del marsupio perché permette un contatto maggiore, un sentirsi completamente contenuti…come in un grembo materno.

Tutti i momenti sono buoni per comunicare, basta essere predisposti. I momenti dell’allattamento possono essere molto intimi e ricchi di scambi di occhiate, sorrisi, vocalizzi, ecc..
L’allattamento è il proseguimento naturale di quello stato prenatale in cui il bambino veniva nutrito direttamente attraverso il cordone ombelicale. È un ritorno all’acqua, è bene rendersene conto perché sono da rispettare come momenti sacri.

Il sonno…durante il sonno il neonato cresce sicuro di sé. Il neonato ha bisogno di frequenti ritorni alla condizione uterina per affrontare piano piano le incombenze del mondo esterno. E cosa c’è di più uterino se non il sonno? Chiudere gli occhi, immergersi nei propri stati d’animo profondi, lasciarsi andare…sono sensazioni che ricordiamo, che viviamo anche noi adulti.

Per il neonato sono necessari, non sono un lusso. Dobbiamo allora aiutare il neonato più difficile a metterlo in una condizione di riposo che lo predisponga al sonno. Come? Con musiche e suoni particolari, con colori precisi, con stimolazioni olfattive rilassanti, con alcune tecniche di massaggio neonatale e soprattutto cercando di rilassarci noi genitori. Se non siamo rilassati noi, è difficile aiutare il bambino a rilassarsi! È fondamentale, se si può sintetizzare in pochissime parole un discorso lungo e complesso, creare attorno al neonato un ambiente ricco di stimoli che gli permetta di “alimentarsi” quando ne ha bisogno e di ritornare a chiudersi in sé quando è stanco dei troppi stimoli. In una parola: ritmo. Cercate di scoprire qual è il ritmo del vostro piccolo, ogni neonato ha il suo. Una volta scoperto il suo ritmo, sintonizzateci il ritmo del vostro sguardo, delle vostre carezze, delle vostre ninna nanne…

Sviluppo dei sistemi sensoriali


1) Il sistema  tattile inizia la sua formazione nella zona periboccale a partire dalla 7 settimana gestazionale cioè dall’avvio dello stadio embrionale. Nella 11 settimana è presente nell’epidermide del viso,  nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi .Nella 15 (Stadio fetale) si forma tutto il resto del corpo. Il feto è  in grado di discriminare stimoli tattili dolorosi .

2) Sistema gustativo. I recettori gustativi sono concentrati su tutta la lingua e in particolare nella parete anteriore. È  dimostrato che il nascituro è in grado di stimolare gusti diversi (questo risultato è stato ottenuto inserendo dei liquidi  dolci/salati nel liquido amniotico ;il feto a seconda del gusto , varia sia la sua frequenza cardiaca sia il numero e la qualità dei movimenti).

3) Sistema olfattivo. Già in periodo embrionale sono evidenziabili dei sistemi cellulari che costituiranno il sistema olfattivo principale, trigeminale, vomero, nasale.

4) Sistema uditivo. Il sentire fetale è un sentire di tipo tattile per vibrazione del liquido amniotico; il nascituro  risponde attivandosi di più se stimolato da una voce femminile ( in particolare quella della madre, internamente con i rumori viscerali,ed esternamente , per vibrazione del liquido amniotico) perché la voce femminile produce una vibrazione più veloce di quella maschile.
La vita embriofetale è gestita da ritmi .Le sonorità endouterine  hanno un’intensità variabile da 6.3 a 80.5 ; la voce materna arriva al feto con un’intensità maggiore rispetto all’esterno.

5) Sistema visivo: Alla 7 settimana di gestazione  si ha la formazione del nervo ottico e le cellule retiniche ;se si avvicina  una lampada all’addome della donna incinta e la si toglie dopo  2-3 secondi di stimolazione , il feto si muove e aumenta la sua frequenza cardiaca.
Immerso nel liquido amniotico, il nascituro è continuamente stimolato da suoni, rumori, luci, voci, odori, provenienti dalla cavità endouterina o , indirettamente ,dall’ambiente esterno.
Tutto l’ambiente endo-extra-uterino è un ambiente di stimolazioni che determinano la crescita neurofunzionale cerebrale e motoria del feto.


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